Lo studio dei corpi celesti e del loro moto risale agli albori dell’umanità e ha coinvolto in modo diverso varie civiltà in varie epoche. Ma si deve a Galileo Galilei nel XVII secolo e al suo paziente lavoro di osservazione e misura col suo cannocchiale, lo studio dei corpi celesti, la scoperta dei quattro principali satelliti naturali di Giove, e l’osservazione della Luna. Successivamente, Isaac Newton teorizzava la possibilità di mettere satelliti artificiali in orbita attorno alla terra. L’idea dei satelliti artificiali per telecomunicazioni risale comunque allo scrittore e scienziato Arthur C. Clarke che ne descrisse il possibile uso in un famoso articolo del 1945. Da quella data gli esperimenti per le comunicazioni con sonde e satelliti artificiali si sono moltiplicati fino agli anni ’60, quando i primi satelliti per le telecomunicazioni (famiglia Intelsat) furono messi in orbita geostazionaria per consentire comunicazioni tra Europa ed America. Attualmente i satelliti artificiali per le telecomunicazioni sono un’importante realtà che consente di smaltire una quantità di traffico e servizi sempre crescenti. Questa lezione presenterà alcuni aspetti storici legati alla nascita dell’era delle telecomunicazioni via satellite passando in rassegna le caratteristiche essenziali quali l’elevata distanza, l’attenuazione del segnale e i problemi di visibilità. Si presenteranno poi alcuni dei sistemi satellitari attualmente in uso e che forniscono ad utenti in postazioni fisse o mobili svariati servizi di telecomunicazione. Saranno infine accennate le funzionalità base degli attuali sistemi satellitari (HotBird, Amazonas, Iridium, Inmarsat, e Thuraya) e i campi di utilizzo di maggiore interesse: servizi broadcast TV e data multicast, localizzazione, telerilevamento, gestione delle flotte, fornitura di servizi di telecomunicazione in aree sottosviluppate o in aree di emergenze per eventi naturali o per crisi umanitarie.